Se hai raggiunto questa pagina, vuol dire che hai sicuramente dei dubbi in merito ai vetri di sicurezza da utilizzare per i tuoi nuovi infissi. Ormai si sentono tante terminologie e i dubbi, invece di diminuire, a volte aumentano. Quando parliamo di vetro antisfondamento? Oppure un vetro di sicurezza è sempre un vetro antieffrazione? O ancora il termine sta a indicare un semplice vetro infrangibile?
Indici degli argomenti
Le classi dei vetri
Andiamoci passo per passo… Per evitare simili confusioni, esistono dei sistemi di classificazione delle varie tipologie di vetro.
Principalmente si tratta di una classe di resistenza all’impatto e di una classe di resistenza all’effrazione. La prima riguarda la sicurezza di un vetro contro gli infortuni, la seconda invece la sicurezza dei vetri antieffrazione. In realtà esistono altre classi, ma nel contesto di acquisto dei nuovi infissi sarebbe inopportuno parlarne… Un esempio? La classe di resistenza alle armi da fuoco. Pensaci bene. Che senso ha parlare di un vetro antiproiettile per le tue finestre? Un ladro si metterebbe a sparare contro il vetro per accedere alla tua abitazione?
In modo piuttosto generico, a volte sentiamo utilizzare il termine vetro antisfondamento. C’è da vedere di preciso cosa si intende! Ci si riferisce alla resistenza di un vetro per evitare, ad esempio, la caduta di una persona nel vuoto? Oppure per vetri antisfondamento si intendono dei vetri blindati che impediscono a eventuali malintenzionati di entrare nelle nostre case?
Qualche dettaglio in più sul vetro antisfondamento
Prima di approfondire ulteriormente l’argomento, ci teniamo a specificare che, per determinare le classi di un vetro, siano esse di resistenza all’impatto o classi antieffrazione, vengono eseguiti determinati test, con determinati criteri. Non entriamo troppo nello specifico per evitare confusione, però in linea di massima abbiamo due possibili categorie per il primo tipo di classe e una per la classe antieffrazione. Questo perché le più comuni tipologie di vetro sono i vetri antinfortunistici (temperato o stratificato). Per quanto riguarda la resistenza all’impatto, entrambi i tipi vengono sottoposti agli stessi test, ma le diciture di certificazione sono differenti.
Classi di resistenza all’impatto del vetro antisfondamento
Senza entrare troppo nel dettaglio, la norma EN 12600 classifica i vetri in base all’impatto (o urto) di un corpo morbido. Si tratta praticamente di un test che viene eseguito con un impattatore che permette di classificare i prodotti rispetto ai rischi di ferite e cadute nel vuoto. Rispondendo a tale norma, i vetri temperati possono raggiungere una classe 1C3, 1C2 o 1C1, mentre per i vetri stratificati le classi sono 2B2 e 1B1.
Qual è l’utilità di queste classificazioni? Immagina una portafinestra con un certo tipo di vetro, qualunque esso sia. Stai correndo e, per una distrazione, urti violentemente contro il vetro dell’infisso. Che resistenza avrà la vetrata all’impatto del tuo corpo? Otterrai un semplice bernoccolo oppure oltrepasserai il vetro?
Com’è ovvio dall’esempio appena esposto, questa tipologia di classi non indica quindi la protezione contro un atto vandalico in sé, ma la sicurezza di un individuo che dovesse impattare contro il vetro.
Classi di resistenza all’effrazione
Questa è forse la sezione principale per cui stai cercando informazioni… Probabilmente hai aperto il tuo browser e hai cercato “caratteristiche vetro antisfondamento”, oppure, più semplicemente, hai digitato “vetro blindato” perché hai pensato alla massima sicurezza per la tua abitazione.
Prima di continuare, ti facciamo un piccolo esempio, per permetterti di comprendere meglio le classi antieffrazione. Immagina di voler acquistare un’auto e di volerne una veloce! Ma cosa intendi per veloce? Un’auto da 220 km/h sarà pure veloce per strada (limiti permettendo…), ma sarà inutile magari in una competizione in pista… Ecco! Lo stesso principio vale per i vetri antisfondamento…
I test per le classi di resistenza all’effrazione sono dettati dalla norma EN 356, che definiscono la resistenza contro l’attacco manuale (o scasso). Sono definite 8 classi. Dalla P1A alla P5A, i test vengono eseguiti con una sfera d’acciaio, dalla P6B alla P8B viene impiegata un’ascia.
Come faccio a capire se un vetro è antisfondamento?
Sopra ti abbiamo spiegato la differenza delle classi, ora con questa tabella riassuntiva cercheremo di schiarirti ancora di più le idee:
Norma Urto EN 12600 | Norma Scasso EN 356 | Spessore totale mm | |
33.1 | 2B2 | NPD | 6 |
44.1 | 2B2 | NPD | 8 |
55.1 | 2B2 | NPD | 10 |
33.2 | 1B1 | P2A | 7 |
44.2 | 1B1 | P2A | 9 |
55.2 | 1B1 | P2A | 11 |
44.4 | 1B1 | P4A | 10 |
55.4 | 1B1 | P4A | 12 |
66.4 | 1B1 | P4A | 14 |
44.6 | 1B1 | P5A | 10 |
66.6 | 1B1 | P5A | 14 |
A seguito dell’esposizione di questa tabella, riteniamo doveroso specificare che la dicitura “vetro antisfondamento” è alquanto fuorviante. Detto così, sembra di ritrovarsi in una situazione in cui un vetro non potrà mai essere sfondato. La realtà è però ben diversa, perché è più opportuno parlare di categorie, in base alla resistenza.
Pertanto, partiamo dai semplici vetri antivandalismo, classificati con la sigla P2A, La sicurezza aumenta passando alla categoria successiva. I vetri che fanno parte della categoria P4A sono dei vetri che resistono allo scasso o “effrazione”. La dicitura P4A significa che tra le due lastre di vetro ci sono 4 plastici “PVB”. Questo tipo di vetro deve essere installato negli infissi blindati RC2.
Se invece si vuole una sicurezza maggiore, il vetro da utilizzare deve essere il P5A, che ha ben 6 plastici “PVB” tra le due lastre di vetro. Il serramento che utilizza questa tipologia di vetro, corredato tra l’altro di altre opportune caratteristiche, potrà essere classificato RC3 (classe di resistenza all’effrazione 3), come ad esempio gli infissi blindati modello Serena.
Vetro antisfondamento e infissi
Ci teniamo a specificare che molti produttori di infissi associano a un vetro antisfondamento caratteristiche che nulla hanno a che vedere con le varie classi di resistenza. Nel dubbio, è sempre meglio farsi consigliare in base alle proprie esigenze.
Tra l’altro è anche opportuno ricorrere a un vecchio detto che dice che l’abito non fa il monaco. Cosa vogliamo dire? In modo del tutto semplice, non basta avere dei vetri appartenenti a una determinata classe per avere delle finestre antisfondamento. Che senso ha avere magari un vetro P5A se poi i nostri serramenti sono dotati di ferramenta con sicurezza antieffrazione standard?
Tornando all’esempio dell’auto (scusate, ormai è un’abitudine…), è come avere un motore da 1.000 cavalli e utilizzarlo su un’auto con caratteristiche aerodinamiche pessime. Sarebbe del tutto inutile e superfluo…